Category Archives: Arte Italiana

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Riapertura Valle dei Templi, boom di presenze

Arte Rivista – Agrigento

Riapre nella mattina del 30 Maggio il complesso della Valle dei Templi di Agrigento.
Ingresso scaglionato dall’applicazione YouLine, che permette il controllo e il monitoraggio dei fruitori.

Seguendo tutte le norme di sicurezza, nella valle si entrerà gratuitamente fino al 7 giugno, prorogata e visitabile fino al 31 dicembre anche la mostra “costruire per gli dei”,  esposizione a cielo aperto di imponenti macchine edili.

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Addio a Nanda Vigo, regina della luce

Arte Rivista – Milano

Si è spenta oggi Nanda Vigo, architetto, designer e artista milanese classe 1936. Un personaggio poliedrico e versatile che ha giocato un ruolo centrale nella ricerca artistica italiana degli anni ’60-’70, annoverando fra le sue collaborazioni più autorevoli quelle con Giò Ponti, Lucio Fontana e Piero Manzoni (del quale fu la compagna).
Per oltre mezzo secolo l’artista ha fatto della luce la sua materia d’elezione realizzando sculture e installazioni. Nanda Vigo ha indagato le relazioni tra lo spazio e la luce, con l’obiettivo di cercare di ‘trattenere la luce’, superandone l’immaterialità. E’ con questo spirito che nel 1964 elaborò il “Manifesto cronotopico”, la teoria della modificazione dello spazio attraverso la luce e il coinvolgimento sensoriale “di chi fruisce di spazi e oggetti”. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo. Solo qualche mese fa, Palazzo Reale di Milano le aveva dedicato un’ampia antologica.

 

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Germano Celant, morto il grande critico d’arte

Arte Rivista – Milano

Muore a all’età di 80 anni Germano Celant, nato a Genova nel 1940. Era da circa due mesi ricoverato nella terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano e non ce l’ha fatta nella sua lotta contro le complicazioni dovute al Coronavirus.

Con lui scompare una pagina imprescindibile della storia dell’arte italiana. Il critico d’arte e curatore è noto come fondatore dell’Arte Povera, movimento artistico basato sulla riappropriazione del rapporto Uomo-Natura, in opposizione a un’arte patinata e consumista che stava prendendo piede alla fine degli anni ’60, quando si affermò. Coniandone la definizione, raccoglie a sé un gruppo di artisti italiani del calibro di Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali ed Emilio Prini,

Celant è autore di oltre cinquanta pubblicazioni, tra cataloghi, approfondimenti sul lavoro di singoli artisti o scritti teorici come Conceptual Art, Arte Povera, Land Art. Il suo impegno di presentare al mondo l’arte italiana si era manifestato attraverso il suo incarico come curatore al Guggenheim di New York e numerose mostre nei musei esteri. È stato inoltre direttore della Biennale di Venezia nel 1997. Tra i critici italiani più conosciuti, la sua carriera dal 2015 aveva raggiunto l’apice con la direzione artistica di Fondazione Prada.

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Buon compleanno Raffaello, oggi 500 anni dalla sua scomparsa

Arte Rivista – Urbino

Il 2020 doveva essere l’anno di Raffaello, non del Coronavirus. Forse c’è ancora tempo, chissà. Fatto sta che oggi, 6 aprile 2020, ricorrono esattamente 500 anni dalla morte del genio Urbinate, l’uomo dal talento e dall’ingegno straordinario. La sua vita, l’arte e i suoi capolavori più importanti dovevano essere il fulcro dell’anno culturale italiano, con tanti eventi fra mostre, seminari e pubblicazioni. Tutto rinviato a post Covid-19. Compresa la maxi mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma, con 200 capolavori da tutto il mondo in attesa di essere ammirati dal pubblico. Oggi, intanto, celebriamo il genio della bellezza eterna di Raffaello Sanzio, morto il 6 aprile 1520 a soli 37 anni, dopo quindici giorni di febbre alta.

 

Ritratto di donna nei panni di Venere (“Fornarina”)
Portrait of woman in the role of Venus (“Fornarina”)
1519-1520 circa
olio su tavola / oil on panel
Roma, Gallerie Nazionali d'Arte Antica di Roma, Barberini
Gallerie Nazionali di Arte Antica, Roma (MIBACT) - Biblioteca Hertziana, Istituto Max Planck per la storia dell’arte/Enrico Fontolan

Raffaello, omaggio alle Scuderie di Roma

Arte Rivista – Roma

Della sua morte, tragica e improvvisa – e in qualche modo oggi così attuale dal momento che arrivò dopo pochi giorni di “febbri acutissime” – i contemporanei parlavano con disperazione e sconcerto. Nel fiore degli anni e nel pieno del suo successo, appena investito del compito di mettere ordine nell’urbanistica romana, il 37enne Raffaello lasciava un vuoto improvviso e lacerante nell’indaffarata Roma rinascimentale. E proprio dal suo letto di morte, dall’affollato corteo funebre di amici letterati e politici, e dalla quella tomba di marmi colorati che lui stesso aveva progettato per sé all’interno del Pantheon – ricostruita qui a grandezza naturale – prende avvio il percorso  a ritroso della grande mostra che fino al 2 giugno presso le Scuerie del Quirinale di Roma renderà omaggio al genio urbinate nei 500 anni dalla morte.

In mostra un susseguirsi di capolavori, dalla celebre Fornarina al ritratto di Tommaso Inghirami, il cardinale strabico che Raffaello convinse facendolo posare con lo sguardo rivolto in alto, così da rendere quasi invisibile quell’evidentissimo difetto. Da Monaco è arrivato l’incanto della Madonna Tempi, da Madrid la dolcezza della Madonna della rosa, da Washington la Madonna d’Alba. “Mai così tante opere di Raffaello tutte insieme”, ha commentato Schmidt. Il percorso si chiude con il Raffaello giovinetto, l’autoritratto diventato icona del pittore.

 

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Mauro Drudi alla Fabbrica del Vapore

ArteRivista – Milano

Alla Fabbrica del Vapore di Milano si è inaugurata, nell’ambito del progetto Spazi al Talento, la mostra “Icons and Symbols” , dell’artista Mauro Drudi.
Reduce dai successi di mostre e grandi installazioni che negli ultimi due anni hanno avuto luogo in alcune chiese siciliane, Mauro Drudi, artista romagnolo classe 1965, mette in mostra i tre progetti più importanti ai quali sta lavorando: la serie “POP”, l’installazione sulla condizione della donna intitolata “LEI” e la ricerca sulle “sagome animali”. Tre progetti che hanno in comune il
segno netto, il tratto estremamente riconoscibile, e la campitura di colore piatta e omogenea. La serie POP interviene nella storia del costume con rifacimenti ironici rendendo le opere, sia che si tratti di un capolavoro rinascimentale che del ritratto di Jack Nicholson, fruibili quasi
come un fumetto senza perdere però la profondità della tavolozza pittorica. Nel progetto LEI il segno è ancor più importante perché attraverso la stilizzazione del volto dell’Annunciata di Antonello da Messina, che diventa semplicemente luce e ombra, si è arrivati a individuare un’immagine che è un simbolo e un’icona allo stesso tempo.

Le opere di Mauro Drudi lasciano che lo spettatore si avvicini senza timore, il quale si ritroverà quasi inconsapevolmente immerso all’interno dell’opera ad affrontare tematiche di una profondità tutta particolare, tematiche che solo l’arte, da sempre, sa distillare goccia a goccia dalla sensibilità di chi ha di fronte.

 

Mauro Drudi
“Icons and Symbols”
A cura di Francesca Arcelli di Monteventano di Montebisagno
25 gennaio – 16 febbraio 2020

 

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Emilio Vedova a Palazzo Reale: l’artista rompe, pone dei quesiti

Arte Rivista – Milano

Nel centenario della nascita di Emilio Vedova, Palazzo Reale dedica all’artista veneziano un’ampia retrospettiva curata da Germano Celant. Una mostra che sarà visitabile fino all’8 febbraio e che sta riscuotendo un grande successo: lunghe file si sono susseguite nel cortile di Palazzo Reale per accedere al maestoso spazio della Sala delle Cariatidi. Nel capoluogo lombardo uno spettacolo tutto sommato abituale; meno abituale il tipo di impianto espositivo dedicato alla mostra su Emilio Vedova. La mostra allestita a Palazzo Reale fa emergere gli aspetti innovativi e radicali dell’artista veneziano, che con il suo linguaggio ha contribuito notevolmente sulle vicende dell’arte moderna e contemporanea. Un’esposizione che raccoglie una cinquantina di opere, tutte di grandi dimensioni; l’occasione di mettere a confronto la sua produzione degli anni ’60, quindi dipinti e sculture come l’iconico ciclo dei Plurimi, con le grandi tele e i famosi Dischi degli anni ‘80/’90, qui installati a pavimento.

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Biennale di Venezia, Cecilia Alemani sarà il direttore dell’edizione 2021

Arte Rivista, Venezia

Sarà Cecilia Alemani il nuovo direttore del settore Arti Visive della Biennale, con l’incarico di progettare e curare la prossima 59/a Esposizione. Lo ha deciso il cda della Biennale di Venezia.

Il ministro della Cultura Franceschini, che nel 2017 la volle alla guida del Padiglione Italiano, già la applaude: “Il suo sarà certamente un progetto innovativo e coraggioso”.

Classe 1977, laureata in filosofia estetica a Milano, master al Beaubourg, corsi alla Tate Modern e carriera di successo a New York dove vive ormai da 15 anni con il figlio e il marito Massimiliano Gioni (anche lui alla guida della Biennale nel 2013), Cecilia Alemani è stata la prima curatrice under 40 quando nel 2011 le venne affidata la direzione artistica della High Line della Grande Mela, la passeggiata costruita sul percorso in disuso di una ferrovia merci ai bordi dell’Hudson.

Cecilia Alemani è da oggi alla guida della Biennale Arte 2021, prima donna italiana a ricoprire quello che per un curatore è forse l’incarico più di prestigio offerto dalle istituzioni del Belpaese.

 

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Le donne nell’arte: una grande mostra a Brescia le racconta

Arte Rivista, Brescia

Dame eleganti e semplici popolane, eroine bibliche e mitologiche, seducenti modelle e coraggiose regine: saranno loro le protagoniste indiscusse della grande mostra tematica “Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini” in programma dal 18 gennaio al 7 giugno a Palazzo Martinengo, a Brescia. Una mostra che attraversa circa cinque secoli di storia dell’arte, dal Rinascimento alla Belle Epoque, per raccontare l’universo femminile attraverso i capolavori di artisti come Guercino, Pitocchetto, Appiani, Hayez, Zandomeneghi e Boldini. Un’occasione unica non solo per riscoprire il ruolo centrale che la donna ha sempre avuto nell’arte, ma anche per ammirare, per la prima volta in Italia, uno dei capolavori più celebri di Tiziano.

Si tratta della celebre “Maddalena penitente”, di cui Tiziano dipinse diverse varianti esposte in numerosi musei d’Europa; in questo caso si tratta di una versione mai vista, appartenente ad una collezione privata, databile intorno al 1558 e dunque successiva alla Maddalena conservata presso la Galleria Palatina di Firenze.

 

 

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TvBoy colpisce ancora: ecco il nuovo murale con Liliana Segre e Matteo “Sardina”

ArteRivista – Milano

È spuntato il Matteo Sardina: è l’ultima provocazione dello street artist TvBoy che ha firmato un nuovo murale a Milano, in zona Navigli.

L’artista di fama internazionale, che viene solitamente prontamente censurato, ha disegnato Liliana Segere con in mano un cartello con la scritta “Stop Hate” e, di fianco a lei, Matteo Salvini che mostra un altro cartello raffigurante una vera e propria sardina e il logo di Esselunga storpiato in “Lasa lunga”.

Una chiara presa di posizione contro il nostro ex Ministro dell’Interno Salvini e uno schieramento verso tutte le “sardine” d’Italia e soprattutto verso Liliana Segre.

Il murale, realizzato sempre con una tecnica che prevede l’utilizzo di spray e acrilico su muro, è subito diventato virale.