Author Archives: Francesca Grazioli

Francesca Grazioli

About Francesca Grazioli

Nata a Milano nel 1985, nel 2011 consegue a pieni voti la laurea magistrale in Marketing e comunicazione d'impresa presso l'Università degli Studi di Milano. Giornalista pubblicista, dal 2014 è una tra i primi collaboratori di Arte Rivista.

pisani navetta oro

Franca Pisani insignita del Premio “Navetta d’oro” alla carriera per l’arte 2021

Arte Rivista – Chieri

Lo storico Museo del Tessile di Chieri, sotto la direzione della Dott.ssa Melanie Zafferino, consegnerà all’artista Franca Pisani il primo Premio “Navetta d’oro” alla carriera.

La premiazione ufficiale avrà luogo il prossimo novembre, alla presenza del sindaco e dell’Assessore di Chieri oltre che a personalità illustri del territorio, durante l’inaugurazione della mostra personale di Franca Pisani che vedrà in esposizione pitture, disegni e cappelli d’artista. La mostra, per la curatela della Dott.ssa Zafferino, si inserirà nel circuito Torino Contemporary Art 2021 in contemporanea con “Artissima”.

Città regia dei Savoia alle porte di Torino, fin dal medioevo Chieri è nota per la produzione tessile, la coltivazione della canapa e del gualdo (pianta tintoria di tradizione). Il Museo del Tessile, già quattrocentesco convento di Santa Clara nel cuore della città, è inoltre partner progettuale di Tramanda, la nota rassegna civica di Fiber Art.

Franca Pisani sarà premiata per la “grande sensibilità con cui ha ‘tessuto’ magistralmente ad arte le trame della poesia, della pittura, della scultura, le arti applicate ma anche espressioni creative di nuovo conio, inclusa la textile&fiber art, in una ricerca artistica raffinata e multanime con cui si è distinta sulla scena contemporanea internazionale”.

 

pompei

Straordinaria scoperta a Pompei: riaffiora un termopolio intatto

Arte Rivista – Pompei

Ancora una straordinaria scoperta a Pompei: nei nuovi scavi ripresi all’interno del progetto di manutenzione e restauro della Regio V riaffiora un Termopolio perfettamente conservato con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali con colori talmente accesi da sembrare tridimensionali. Ma a stupire è il ritrovamento nei recipienti del Termopolio di tracce di alimenti che venivano venduti in strada.

Le pentole in coccio con i resti delle pietanze più prelibate, dal capretto alle lumache e persino una sorta di “paella” con pesce e carne insieme. Il vino corretto con le fave e pronto per la mescita. E un grande bancone a “elle” decorato con immagini così realistiche da apparire quasi in 3d: una coppia di oche germane, uno strepitoso gallo, un grande cane al guinzaglio sopra al quale qualcuno, nell’antica città romana, aveva inciso, con un graffito, un insulto omofobo.

A Pompei, dove gli scavi non si sono mai fermati neppure nei giorni del lockdown, torna alla luce quasi intatto un Thermopolium, di fatto una bottega di alimentari con smercio di street food, genere molto amato dai cittadini della colonia romana. Tutto quasi fermo nel tempo al giorno dell’eruzione, fissato nell’eternità dal materiale piroclastico, che ne ha sigillato gli straordinari colori e conservato elementi fondamentali per ricostruire usi alimentari e abitudini dei romani di duemila anni fa.

Era infatti abitudine dei pompeiani quella di consumare all’aperto cibi e bevande calde. Gli specialisti del Parco archeologico di Pompei stanno già studiando il materiale per verificare quanto questa scoperta possa ampliare le conoscenze sulle abitudini alimentari di età romana.

L’impianto commerciale dove è riaffiorato il Termopolio era stato indagato solo in parte nel 2019, durante gli interventi del Grande Progetto Pompei per la messa in sicurezza e consolidamento dei fronti di scavo storici. Considerata l’eccezionalità delle decorazioni e al fine di restituire la completa configurazione del locale, ubicato nello slargo all’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, si è deciso di estendere il progetto e di portare a termine lo scavo dell’intero ambiente in modo da proteggere con un restauro adeguato l’intero contesto.

Di fronte al Termopolio, nella piazzetta antistante, erano già emerse una cisterna, una fontana e una torre piezometrica per la distribuzione dell’acqua, dislocate a poca distanza dalla bottega già nota per l’affresco dei gladiatori in combattimento.

“Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati in Italia in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa” ha sottolineato il ministro per i Beni e per le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.

Immagine 2020-11-25 180945

Le saracinesche di Milano contro la violenza sulle donne

Arte Rivista – MIlano

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, che ricorre ogni anno il 25 novembre, è stato ultimato il progetto “AmAbilità”, un programma di sensibilizzazione sulla violenza di genere attraverso la Street Art che l’Associazione Libere Sinergie ha condotto, sotto il coordinamento di Martina Sironi, con un team di studenti dello IED Milano.

Un intervento diffuso di street art che unisce diversi luoghi di Milano per promuovere il rispetto di genere: i giovani designer hanno messo a disposizione della causa la loro creatività e capacità progettuale disegnando artwork a tema su sedici saracinesche di vari punti della città.

«Libera di essere»; «Se c’è violenza non è amore»; «Amare è rispettare»; «Ogni cuore nasce libero. Non chiudere gli occhi, aprine altri»; «Non sei sola»: sono solo alcune delle scritte che ora decorano le serrande degli esercizi commerciali meneghini.

“AmAbilità” intende essere “un concentrato d’amore: c’è l’amore di chi lo realizza, di chi mette a disposizione la propria saracinesca, di chi lo supporta; c’è amore nei messaggi dipinti sulle saracinesche; c’è l’amor proprio e l’amore nei confronti del prossimo. E infine anche l’amore per l’ambiente, grazie alla scelta dei materiali. In varie forme c’è l’amore, che è tutto ciò che nella violenza, qualsiasi forma essa abbia, manca. L’amore è il tema e il fine, soprattutto perché c’è chi non sa amare o non sa amarsi”, ha dichiarato la coordinatrice Mrtina Sironi.

77001-man_ray_lacrime_vetro

130 anni di Man Ray, omaggio al rivoluzionario artista

Arte Rivista – Montparnasse

“Non curante, ma non indifferente” ammonisce, nel cimitero di Montparnasse, l’epitaffio sulla tomba di Man Ray, scomparso a Parigi esattamente 44 anni fa, il 18 novembre del 1976.
Ed in effetti questo eclettico, rivoluzionario artista con bastone e bombetta, che fece del cortocircuito creativo di forme e significati un’opera d’arte, fu davvero una grande sperimentatore in un’epoca in cui nuovi temi e materiali facevano il loro ingresso in campo artistico.
Il merito più grande di Man Ray è forse quello di aver saputo reinventare ogni soggetto fotografato -dai ritratti ai nudi, dalla natura morta alla fotografia di moda – caricandolo di un senso proprio, creando un mondo  onirico, tassativamente in bianco e nero.

A lungo Man Ray cercò di nascondere i dettagli della sua vita prima di diventare un artista. Il suo vero nome era Emmanuel Radnitzky, era nato il 27 agosto del 1890 a South Philadelphia, in Pennsylvania, da una famiglia di immigrati russi ebrei. Quando aveva 7 anni la famiglia si stabilì nel quartiere di Williamsburg, a New York, e nel 1912 cambiò il cognome in Ray; Emmanuel, che era soprannominato Manny, cambiò successivamente il nome in Man. Il padre gestiva una piccola sartoria in cui lavorava anche la madre che, secondo alcuni critici, influenzò il lavoro di Man Ray, come nei collage e in alcune tecniche pittoriche. Nel 1915 il collezionista d’arte Walter Conrad Arensberg lo presentò al francese Marcel Duchamp, di cui divenne grande amico; insieme, e con altri artisti, fondarono la Society of Independent artists, che organizzava ogni anno mostre collettive d’avanguardia.

Il resto è storia, Man Ray arriva nella Ville Lumière nel 1921.Si dedica in un primo momento al ritratto mondano, passando presto dalla mondanità alla moda.
Il suo primo contatto nel mondo della moda è Paul Poiret, ma in breve a cercarlo saranno star, prima tra tutte Coco Chanel.

Cattura

All’asta la pistola usata da Sean Connery nel primo 007

Arte Rivista – Los Angeles

La pistola Walther PP utilizzata da Sean Connery nel primo film di James Bond andrà all’asta il 3 dicembre a Los Angeles, con una base tra i 150mila ed i 200mila dollari.

Il mitico attore scozzese, scomparso il mese scorso all’età di 90 anni nella sua casa alle Bahamas, utilizzò la pistola nel film del 1962 “Dr.No”, che diede inizio alla fortunatissima saga dell’agente segreto britannico.

La pistola di Bond sarà uno degli oltre 500 articoli dell’asta “Icons & Idols TRILOGY: Hollywood”: altri cimeli degni di nota includeranno un casco da pilota indossato da Tom Cruise in “Top Gun” e una giacca da motociclista in pelle indossata da Arnold Schwarzenegger in “Terminator 2”.

TvBoy_3-top

Milano resiste! La prima street art “non deturpabile” è di Tv Boy

Arte Rivista – Milano

È la prima opera di street art “immortale” perchè vive anche in digitale grazie a un filtro Instagram in realtà aumentata. La nuova installazione di TvBoy, annunciata dalla campagna d’affissione ‘Milano Resiste’, è apparsa sui Navigli di Milano per celebrare l’uscita del nuovo capitolo della serie di videogiochi Watch Dogs: Legion che fa della resistenza in nome della libertà il proprio cavallo di battaglia.

TvBoy ha reso omaggio al videogame con la sua opera che ritrae una signora anziana, uno dei protagonisti più bizzarri e iconici del videogame. Basta poi scannerizzare il QR code per scaricare il filtro realizzato ad-hoc e inquadrare l’opera con lo smartphone, e l’opera prenderà vita, generando la propria vera natura ed interagendo con il pubblico.

L’obiettivo della campagna ‘Milano Resiste’ è quello di lanciare un messaggio diretto alla città e soprattutto ai più giovani, in un momento particolarmente difficile della vita di tutti noi a causa delle restrizioni e dei problemi legati alla pandemia di Covid-19. Un chiaro invito a far parte di una resistenza che rispetti però la libertà di tutti.

treno-deraglia-balena

Quando l’arte ti salva la vita: a Rotterdam una scultura frena un treno deragliato

Arte Rivista – Olanda

Nella notte della scorsa domenica, alla stazione della metropolitana De Akkers a Spijkenisse, vicino Rotterdam in Olanda, una metropolitana come ogni sera tornava indietro dopo aver finito il servizio. Si è verificato però un incidente: una parte dei vagoni sono deragliati finendo sopra un’opera d’arte che si trova ad un’altezza di circa 10 metri.

Il treno è rimasto sospeso sopra delle gigantesche code di balena in plastica che, fortunatamente, hanno retto l’urto e non sono a loro volta collassate.

L’opera d’arte si chiama “Whale Tails” e consiste appunto in due code di balena che escono dall’acqua.  A realizzarla è stato l’architetto Maarten Struijs che, intervistato dall’emittente olandese NOS, ha dichiarato che l’immagine del vagone in equilibrio sulla coda sembrava essa stessa un’opera d’arte e ha aggiunto di essere sorpreso che la struttura non si sia rotta.

Proprio questa insolita installazione, ha salvato la vita dell’autista, l’unico all’interno del treno in quel momento, rimasto illeso nell’incidente.

isgrò metro brescia

Un monumentale omaggio di Emilio Isgrò nella metropolitana di Brescia

Arte Rivista – Brescia

In occasione del ritorno a Brescia dopo due anni di restauro della Vittoria Alata, una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana e simbolo della città, Emilio Isgrò ha realizzato un’opera site specific pensata per la parete nord della fermata Stazione Fs della Metropolitana di Brescia, che si pone come nuova porta d’ingresso alla città, simbolo dell’accoglienza.

L’artista siciliano ha realizzato Incancellabile Vittoria, una monumentale installazione di circa 200 mq, composta da 205 pannelli di fibrocemento fresati, il cui soggetto presenta la sagoma della Vittoria Alata che si eleva dalle cancellature tipiche della cifra espressiva più caratteristica di Isgrò, che hanno dato origine a uno dei più originali linguaggi dell’arte contemporanea del secondo dopoguerra.

Donata da Emilio Isgrò alla città, Incancellabile Vittoria va così ad arricchire il patrimonio artistico di Brescia, con il dichiarato obiettivo instillare un messaggio di forza per una coraggiosa ripartenza dopo il periodo complicato dell’emergenza Coronavirus.

biggi

Gastone Biggi a Palazzo Ducale di Mantova

Arte Rivista – Mantova

Si intitola “Il tempo della natura, gli spazi della realtà” la grande antologica che Palazzo Ducale di Mantova dedica a Gastone Biggi. Curata da Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, in collaborazione con la Fondazione Biggi presieduta da Giorgio Kiaris, la mostra sarà visitabile dal 24 ottobre 2020 (con inaugurazione il 23 ottobre) al 7 febbraio 2021.

Un excursus che dai lavori della fine degli anni ’50 arriverà a quelli degli anni 2000 dell’artista poliedrico che ha saputo cogliere una nuova spazialità fatta di ritmo, colore e gestualità poetica. Costruita intorno a un gruppo di cinquanta opere, l’esposizione vuole testimoniare il percorso maturo e vibrante che Gastone Biggi ha saputo compiere nel tempo e nello spazio. Dalle “Cancellate” del 1957 al famoso ciclo dei “Continui” degli anni ‘60; dalle “Variabili”, i “Cieli” e i “Campi”, fino a immergersi nelle atmosfericità ambientali delle “Luci” e delle “Suite americane” dell’inizio degli anni ’90. Il percorso prosegue con i cicli delle “Costellazioni”, delle “Icone”, degli “Ayron” e delle “Puntocromie”, in cui il rapporto spazio-natura si fa sempre più percettivo, fino ad arrivare ai “fleurs” con cui Biggi ha chiuso il suo lungo viaggio espressivo.

 

 

unnamed

Frida Kahlo “Il caos dentro”, alla Fabbrica del Vapore

Arte Rivista – Milano

E’ approdata a Milano la mostra “Frida Kahlo – Il caos dentro”, un percorso che dà l’opportunità di osservare da vicino la vita e le opere di Frida, la pittrice messicana più celebre del XX secolo.

Un vero e proprio viaggio a 360 gradi nel mondo di Frida Kahlo, che immerge il visitatore nella vita della regina dell’arte messicana, esplorandone la dimensione artistica, umana e spirituale.

La mostra, visitabile negli spazi della Fabbrica del Vapore fino al prossimo 28 marzo, è suddivisa in diverse sezioni: dalla riproduzione minuziosa di alcuni ambienti della Casa Azul, all’esposizione di collane, orecchini e ornamenti propri della tradizione che hanno impreziosito l’abbigliamento di Frida. Nella sezione “Frida e il suo doppio” sono esposte le riproduzioni dei più famosi autoritratti che Frida realizzò nel corso della sua carriera artistica.

Al piano superiore la mostra prosegue con una sezione dedicata a Diego Rivera, dove sono proiettate le lettere più evocative che Frida scrisse al marito. Una stanza è invece dedicata alla cultura e all’arte popolare in Messico, che tanta influenza ebbero sulla vita di Frida. In mostra anche una straordinaria collezione di francobolli da tutto il mondo, dove Frida è stata effigiata.

Il percorso comprende anche l’opera originale di Frida del 1938 “Piden Aeroplanos y les dan Alas de Petate” (“Chiedono aeroplani e gli danno ali di paglia”) e sei litografie acquerellate originali di Diego Rivera. Chiude la rassegna una sala multimediale 10D che combina video, suoni ed effetti speciali, un’esperienza sensoriale di realtà aumentata molto emozionante, adatta a grandi e piccoli.

Un’esperienza sensoriale spettacolare ed emozionante che mette tutti in contatto con lo straordinario mondo dell’artista-icona.