Category Archives: Milano Film Festival 2015

antonio_vicentini-2xohi1dman79ed4o9bteyo

Antonio Vicentini, chi?

Arte Rivista – Milano

Nel suo sito boobiesareawesome (il cui nome è tutto un programma) si descrive come un «Homo sapiens brasiliano concentrato su animazione, sketeboarding, tette e birra».
In realtà è anche qualcosa in più: animatore talentuoso e irriverente regista. Antonio ha già lavorato per BIC Italy, Band-aid, Coca-Cola, Ford, Google, Gloob, Intel Brasil, Microsoft, Netflix, Nintendo, Ovomaltine, Old Spice, Old Navy, Toyota, Kia e molti altri ancora!
Ha recentemente presentato al Milano Film Festival un corto dal nome A bried history of skaterboarding, che raccontava in modo ironico e originale la storia dello skate.
ArteRivista vi presenta Antonio Vicentini.

a-brief-history-of-skateboarding-in-animation-0

Antonio, già il nome del tuo sito rivela una delle tue passioni. Oltre le “tette” e lo skateboarding quali sono le altre?
Senz’altro l’animazione e il mondo del cinema. Sono cose che mi piacciono moltissimo.

Come mai hai deciso di fare un film sulla storia dello skateboarding?
Perché è la cosa che più mi ha influenzato nella mia crescita. La gran parte dei miei migliori amici sono skaters, e la gran parte delle cose che mi ispirano, graficamente parlando, provengono dall’industria dello skateboarding, dai suoi artisti e dal modo di vivere legato allo skate. È stato un umile tributo a un pezzo di legno con le ruote, che ha cambiato la mia vita.

Ti ricordi la prima volta in cui sei saltato su uno skate?
Non esattamente, ma mi ricordo la prima volta che ho visto uno skater impressionante, mentre sfrecciava per strada, facendo cose meravigliose come degli ollies o dei kickflips. Quella roba mi aveva stregato. Avevo quattordici anni quando, qualche mese dopo, ho deciso di farmi prestare da mio cugino uno skate: un nuovo universo era stato scoperto.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Ho in mente un corto in stop motion, che parlerà di depressione, burnout e droghe – un po’ quello che mi accade quando lavoro con le animazioni in stop motion. È una sofferenza lavorare con questa tecnica, ma il risultato finale è così bello ed affascinante! Devo provare a farlo, anche se so che il risultato potrebbe essere pessimo.
Oltre questo, cerco sempre di imparare nuove tecniche e di fare evolvere le mie abilità nel campo dell’animazine, del design e della regia.

Come sarà il prossimo lavoro di Antonio? Ancora non lo sappiamo, ma se continuerà su questa strada di sicuro non sarà affatto banale, magari sarà sfacciato, di sicuro molto originale.

skateboardblog

 

505689863_1280x720

Eggplant: due chiacchiere con l’autrice

Arte Rivista – Milano

E se le nostre emozioni fossero completamente diverse viste da fuori? Se il nostro volto facesse trasparire sentimenti opposti a quelli che proviamo? Come ci relazioneremmo con gli altri e con il mondo?

 

9099653_300x300

A questa domanda ha provato ha dare risposta Yangzi She, regista di Eggplant, uno dei corti più apprezzati del Milano Film Festival.
Il protagonista è Durian, un bambino che dalla nascita sorride quando è triste, piange quando è felice, ride quando soffre.
Un cortometraggio davvero profondo, che tratta temi importanti come l’incomunicabilità, il conformismo e la solitudine.

3dcdfff
Abbiamo intervistato per voi la signorina She, promettente animatrice e regista cinese, che ormai lavoro in pianta stabile a Los Angeles.
Quando è nata la tua passione per l’animazione?
Ho sempre amato l’animazione sin da quando riesco a ricordare, e ho iniziato ad amare il lavoro dell’animatrice fin da quando frequentavo le prime lezioni alla scuola d’animazione, nel 2010.

Hai un modello per il tuo lavoro? Cosa ha ispirato la tua storia?
Non c’è un modello specifico per questo lavoro. Stavo scrivendo una storia in lingua cinese, ma ho avuto problemi a tradurla in inglese per il corso di critica. Andavano perse così tante informazioni e sfumature, che alla fine ho pensato di scrivere questa storia riguardo Durian.

Con quale dei due personaggi del tuo corto ti identifichi di più: Durian o il fotografo?
Forse con entrambi. Sono una straniera negli Stati Uniti, perciò ci sono molti momenti in cui mi sento come Durian. In alcuni casi, come per esempio al lavoro, sono davvero felice di fare del mio meglio per adattarmi, e ho un fotografo dentro il mio cuore che controlla se sto facendo la cosa giusta. Altre volte cerco di seguire soltanto la strada che mi fa sentire più a mio agio.

Uno dei temi trattati in Eggplant è la comunicazione. Considerata la tua esperienza, hai mai avuto problemi in quest’ambito?
Sì, esatto. Sto lavorando o meno più come traduttrice adesso, e spesso le persone mi dicono che a loro non sembra che io abbia problemi ad esprimere le mie idee in inglese, ma, attualmente, cerco di evitare argomenti di cui non saprei parlare correttamente in inglese, e sono consapevole di quanto sia limitato questo mio raggio d’azione.

Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del tuo cortometraggio?
Eggplant è stata la mia tesi per il master in animazione presso la UCLA, ho avuto un anno per completarlo, cioè la durata del master, ma non ci ho lavorato sopra tutto il tempo.

Qual è il tuo cortometraggio d’animazione preferito?
Mi piace moltissimo Marilyn Miller di Mikey Please ed ho guardato molte volte il suo corto The Eagleman Stag, mentre stavo scrivendo Eggplant.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Adesso sto lavorando su una storia e spero di farne un cortometraggio o una graphic novel.

 

animationaward178_v-contentgross

MFF2

Animazione ed animazioni al Parco Sempione

Arte Rivista – Milano

Lunedì, nella suggestiva cornice di Parco Sempione, si è svolta la maratona dei cortometraggi di animazione, evento tra i più interessanti del Milano Film Festival.

 
Sono stati 31 i cortometraggi proiettati (con qualche intoppo per Whole), per una durata totale di circa 4 ore. Uno degli aspetti più notevoli è la gran varietà di tecniche d’animazione messe in mostra durante la serata: dall’animazione tradizionale all’animazione computerizzata, passando anche attraverso tecniche nuove e sperimentali come quella mostra in Lam 2: Red Hands, tecnica che sfrutta l’uso dell’acqua e dell’inchiostro.

 
Tra i più applauditi e apprezzati figura Golden Shot, di Gökalp Gönen, giovane e talentuoso animatore turco, che ci ha portato in futuro oscuro, un mondo buio, abitato da soli robot che sopravvivono grazie alla luce di alcune piccole lampadine industriali. L’autore stesso, intervistato sul palco prima della proiezione, ha posto la seguente domanda agli spettatori, legata al senso del suo lavoro: «Se voi aveste un pezzo di cioccolata, davvero grande, preferireste mangiarlo un pezzettino alla volta? O Preferireste mangiarlo tutto e subito?», domanda a cui Gökalp ha dato la sua personale risposta nel cortometraggio, probabilmente.
Oltre a Golden Shot, ha confermato le aspettative Beach Flags, di Sarah Saidan, che racconta la storia di Vida, una giovane iraniana che sogna di partecipare ai campionati mondiali per bagnine che si terranno in Australia. Vida è praticamente certa del suo posto in squadra, almeno fino all’arrivo di Sareh, che cambierà ogni cosa ed anche un po’ Vida.
Sicuramente tra i più toccanti, è stata apprezzata la delicatezza e la semplicità con cui è stata raccontata una storia in realtà molto complessa, piena di sfaccettature, che affronta varie tematiche: il ruolo della donna nella società iraniana, l’autodeterminazione, il sacrificio, il destino e la speranza. Da vedere e rivedere.

 
La maratona ha portato in scena cortometraggi provenienti da un gran numero di paesi diversi, alcuni molto divertenti (come Jean-Michel, Le caribou des bois, Rainbow: a story about life, Slaves of the raves, il piacevolissimo Changeover), altri caratterizzati da una satira molto pungente (A brief history of skateboarding, Guide to fetal developement, Sex & Taxes).
Non è stato trascurato il tema dell’immigrazione, affrontato da My Dad, ma soprattutto da Elmando di Anton Octavian: perfetto connubio di musica, immagini ed emozioni.
Per chi si fosse perso la maratona in parco Sempione, questa sera, alle ore 20.00 presso il MIMAT sarà possibile assistere alla replica.

 
Noi vi consigliamo caldamente di partecipare, anche se non siete addetti ai lavori, perché molti di questi corti sono toccanti e riescono ad essere godibili anche ad un pubblico “profano”, ma curioso.

 
Non mi resta che augurarvi buona visione!

Senza-titolo-2

XX Milano Film Festival – Parliamo di animazione

Arte Rivista – Milano

Il Milano Film Festival compie 20 anni, confermandosi impegnato nella ricerca di nuovi talenti, ma anche attento alle innovazioni in campo cinematografico.
Oltre agli 11 lungometraggi in concorso (tutti e undici in anteprima nazionale) e ai 54 cortometraggi, saranno presenti numerose rassegne fuori concorso, che abbracceranno varie tematiche e modi di fare cinema.
Concentrandosi sulla parte visivamente artistica del festival, tra le più interessanti rassegne ci sarà il Focus Animazione, a cura di Andrea Lavagnini e Carla Vulpiani, che inizierà con la proiezione dell’ultimo film di Tomm Moore, ovvero Song of the Sea, che ha ricevuto una nomination ai Premi Oscar 2015 come miglior film d’animazione. Il film verrà proiettato venerdì 11 alle ore 20.00 al MIMAT, sabato 19 alle 15.00 al Teatro Strehler e domenica 20 alle 11.00 al Barrio’s.

Song of the Sea

Song of the Sea

Song of the Sea narra le vicende di Ben e Saoirse, che vivono con il papà, guardiano del faro di un isolotto. Un viaggio alla riscoperta dei legami familiari e attraverso le leggende celtiche, sicuramente da non perdere!
Altro evento imperdibile è la maratona di cortometraggi d’animazione, cui si potrà assistere in Parco Sempione lunedì 14 a partire dalle 21.00 oppure mercoledì 16 alle 20.00 presso il MIMAT. Quest’anno saranno presenti ben 32 cortometraggi tra cui segnaliamo: Beach Flags, la storia di una bagnina iraniana, di Sarah Saidan; Eggplant di Yangzi She, la storia di un ragazzo le cui reazione sono opposte a quelle delle persone comuni; Golden Shot, di Gökalp Gönen, parla di un mondo in cui gli ultimi abitanti della terra sono dei robot e la luce di alcune lampadine l’unica forma di energia.
Sarà possibile anche partecipare a un workshop d’animazione dal nome Hands on paper, organizzato in collaborazione con Tiger Italia, che sarà guidato dalle due giovani animatrici Veronika Obertová e Michaela Copíková, che hanno sviluppato una forte esperienza nel campo della paper motion, con il loro studio Ové Pictures. Il workshop si svolgerà presso lo spazio Careof (alla Fabbrica del Vapore), dal 17 al 19 settembre, dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.00.
Concludendo, ci sarà anche spazio per i più piccoli con il Milano Film Festivalino, che quest’anno si terrà in Cascina Cuccagna, con laboratori e proiezioni in collaborazione con Bosch.

 

Tripbook

Promo Festvialino

La prima parte dei corti d’animazione si potrà vedere sabato 12 alle ore 15.00 o domenica venti alle ore 15, mentre la seconda parte dei corti verrà proiettata domenica 13 alle 15.00 e sabato 19 alle ore 15.00.
Anche quest’anno gli appassionati di animazione non potranno che rimanere soddisfatti!