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Mario Bronzino

About Mario Bronzino

Nato a Palermo nel 1997 e con base a Catania dal 2018. L'arte e la fotografia lo tengono in costante movimento da un capo all'altro della Sicilia. "Arancina" o "Arancino" non importa: l'importante è mangiarli!

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GE/2019 Boiling Projects: un viaggio nella fotografia italiana contemporanea

GE/2019 Boiling Projects (da Guarene all’Etna) riparte con una visita narrata direttamente dal curatore Filippo Maggia giorno 2 luglio alle 18:30, a Taormina all’ex Chiesa del Carmine. È possibile prenotare la visita direttamente alla mail della Fondazione Oelle info@fondazioneoelle.com.

Da Guarene all’Etna è il progetto della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con la Fondazione Oelle Mediterraneo Antico, dedicato alla giovane fotografia italiana. La sua prima edizione del 1999 si è posta come attenta mappatura di quello che è il paesaggio italiano e di come quest’ultimo sia in continuo cambiamento.

In un Paese dove effettivamente – come fa notare il curatore Filippo Maggia – non si è mai voluto riconoscere il valore artistico della fotografia, GE rappresenta quella luce che dimostra quanta arte ci sia in un mezzo che si è evoluto dall’analogico al digitale. Proprio con l’avvento del digitale la fotografia è stata ritenuta uno strumento di comunicazione “commerciale”, rendendolo accessibile a tutti e associandolo troppo spesso all’utilizzo per i social network. Di continuo però ci si impegna nel trovare nuove tecniche comunicative che sfruttino il linguaggio fotografico. GE/2019 Boiling Projects sottolinea proprio la varietà tematica e metodologica di raccontare l’Italia, come fecero grandi maestri della fotografia (basti pensare a Ghirri, Basilico, Jodice), innovando il linguaggio e attribuendogli un valore artistico e culturale. 

Fotografie poetiche, ricche di narrativa, concettuali e non, ma anche video e installazioni. Il racconto di un territorio meraviglioso attraverso gli occhi e la mente di venticinque artisti italiani, esposto in un luogo altrettanto pregno di storia e cultura. 

Foto di Carmelo Nicosia, tratta dal suo lavoro “Etna. The Wonder Volcano.” 

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Dalla fotografia al collage: i luoghi surreali di Francesca Sacco

Arte Rivista – Genova

Viaggiare, visitare luoghi, conoscere culture e affascinarsi. Questo è ciò che ci è mancato e di cui ci siamo privati durante il lockdown, non sapendo ancora con certezza quando potremo riprendere a vagare per il mondo, mossi dalla bellezza dei suoi luoghi.

Quando l’isolamento e gli spostamenti limitati ci stremavano, l’arte è venuta in aiuto nelle sue svariate sfaccettature. Arte per lavoro, per distrazione, sperimentazioni e innovazioni. Il mondo dell’arte si è fermato, ma non l’arte in sé. Anche per chi viaggiare è alla base del proprio lavoro artistico, non si è arreso e ha continuato in nuovi modi i propri lavori.

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Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Francesca Sacco, artista italiana che ha fatto del collage la sua tecnica espressiva distintiva e che tramite i ritagli fotografici ricrea i ritratti più umani delle città, dove la prospettiva si annulla per esaltare la surrealtà dell’architettura. 

 “La quarantena è stato un periodo strano in cui siamo stati costretti a esercitare la mente per evadere dalle mura di casa -ci dice Francesca- Nel mio caso ho cercato di tenere sveglia la voglia di continuare a ‘viaggiare senza spostarsi’ che è quello che ormai faccio da un po’ di anni con i miei collage.” Ma questo periodo non è passato inosservato né agli occhi degli artisti né a quello degli italiani in generale, “Ho realizzato qualche collages mentre ero a casa -continua l’artista- uno tra tutti quello di Bergamo, città tristemente colpita dalla pandemia a cui ho voluto dedicare un pensiero positivo di rinascita.”

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La passione di Francesca per la fotografia e per il cinema l’hanno indiscutibilmente portata a creare la sua identità artistica, dove la realtà surreale diventa una realtà narrante. Lei stessa ci dice, “Crescendo mi sono avvicinata alla fotografia e al cinema con l’idea di raccontare storie e dopo aver fatto qualche esperienza come direttore della fotografia ho capito che mi piaceva il fatto di creare il mondo giusto in cui mettere in scena un racconto… Proprio unendo le due esperienze nasce il collage, ovvero creare un set.”

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Francesca nelle sue opere ricrea un non-luogo surreale, a volte galleggiante, altre fluttuante, ma che porta con sé l’influenza e l’amore di un luogo reale, “La mia città è la mia ispirazione. Architettonicamente e soprattutto per come si è sviluppata nel tempo, se la guardi dal mare ti sembrerà un collage di storia, architettura e colori ritagliati e incollati tra mare e monti. La verticalità di Genova mi ha portato al collage senza dubbio.” 

Infine ci lascia dicendo, “Forse c’è una ricerca di casa anche in posti molto lontani. Può essere visto come un invito a sentirsi cittadini del mondo, indigeni anche in terre lontane.”

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Bord de Mer di Gabriele Basilico a Napoli

Arte Rivista – Napoli

I Magazzini Fotografici di Yvonne De Rosa a Napoli, ripartono giorno 19 giugno 2020 con la mostra “Bord de Mer” di Gabriele Basilico.

La mostra nasce da una commissione ricevuta direttamente dal governo francese tra il 1984 e il 1985. Esporre questo lavoro a Napoli ha una particolare importanza, in quanto, come afferma Giovanna Calvenzi (compagna nella vita e nel lavoro di Basilico) “Gabriele amava moltissimo Napoli e sono felicissima che questo suo lavoro sia ospitato in uno spazio così, dedicato alla fotografia”.

Basilico in quegli anni fu chiamato a partecipare alla Mission Photographique de la DATAR (Délégation à l’Aménegement du Territoire et à l’Action Régionale), un grande progetto che coinvolgeva 20 fotografi di fama internazionale, chiamati a documentare e a interpretare attraverso le immagini, le grandi trasformazioni vissute negli anni 80′ dai paesaggi francesi. Gabriele Basilico descrive attraverso la fotografia porti, spiagge, coste e scogliere a picco sul mare del Nord. Il progetto fu significativo e influenzò la fotografia degli anni Ottanta e Novanta, valorizzando la figura del fotografo. 

Considerato un maestro della fotografia italiana ed europea contemporanea, audace e raffinato nel rappresentare le trasformazioni dei territori urbani, sarà visitabile fino al 1 novembre 2020.