Milano, isola e la street art con WAAM

Arte Rivista – Milano
Ci troviamo nel quartiere Isola, proprio dietro la stazione Porta Garibaldi a due passi dal Bosco Verticale.
Qui nonostante il velocissimo sviluppo della città, che ha portato grattacieli, vetro e acciaio si continua a respirare l’aria di un quartiere fuori da questo flusso evolutivo, un quartiere che vive della creatività dei suoi abitanti che ne hanno preservato la forma ed i colori.
Abbiamo passato una mattina insieme a gli amici dell’associazione WAAM (Walking Alternative Art Milan) seguendo il loro tour della Street Art in questo splendido quartiere.
Veronica Azimonti, ci ha accolto in via Pepe per iniziare questo splendido giro nel quartiere raccontandoci per brevi cenni la storia del graffitismo e della street art, la passeggiata prosegue verso via Cola Montano circondati da opere del milanese Pao, da un pinguino (sua storica firma) al tributo a Papa Francesco, come personaggio di Hallo Spank, passando per i tombini del progetto “a world of details”. Si arriva alla don Gallery per poi girare su via della Pergola dove si trovano almeno un isolato completamente decorato da firme del calibro Microbo e Ozmo, superato questo punto si iniziano a trovare una serie di “Arnold” di Zibe. Da qui si inizia il ritorno verso il punto di partenza passando per una strada parallela dove troviamo I don’t care about Uno per arrivare a concludere questo tour in via Confaloniere davanti un’opera del parigino C215.
La street art pervade le strade di questo quartiere, portando valore aggiunto ai grigi muri milansei, da questo la necessita dei ragazzi di questa associazione di andarlo ad inserire nei loro giri alternativi di Milano, come spiega la stessa Veronica a Clara Amodeo di Another Scratch in the Wall:
«Il tour di street art tenta di avvicinare tutti alla conoscenza e alla comprensione di questa espressione, spesso criticata senza sapere bene di cosa si tratti esattamente, e spiegare che è un vero e proprio linguaggio con una serie di significati interessanti e profondi. Personalmente mi sono laureata con una tesi in street art e ho lavorato per un po’ di tempo nello studio di Pao: il fenomeno mi ha sempre affascinato quindi mi sembrava una bella idea proporre un tour per condividere i miei approfondimenti»
