Giulio Romano: Mantova lo celebra con due grandi mostre
Arte Rivista – Mantova
A Mantova due mostre, in due diverse sedi espositive, celebrano l’arte e il genio di Giulio Romano, il più talentuoso degli allievi di Raffaello.
Un evento eccezionale (a cui il Presidente Mattarella ha assegnato la prestigiosa Medaglia del Presidente della Repubblica), che regala ai visitatori un ritratto a tutto tondo del genio artistico di Giulio Romano.
Si parte con “Nuova e Stravagante Maniera”, la mostra a Palazzo Ducale curata da Peter Assmann con la collaborazione di un ampio comitato scientifico. Un titolo che riprende una citazione del Vasari e ci riporta una meravigliosa collezione di disegni, dipinti e arazzi provenienti dalle più importanti collezioni museali italiane e straniere, come il Louvre di Parigi e il Victoria and Albert Museum di Londra. L’esposizione intende illustrare la figura di Giulio Romano e la sua “nuova maniera” di fare arte, in particolare nella città gonzaghesca, mettendone in luce le peculiarità e l’aspetto fortemente innovativo. Per arricchire il percorso espositivo, sono inoltre state utilizzate le più recenti tecnologie digitali al fine di ricreare, attraverso ricostruzioni 3D, oggetti e ambienti giulieschi.
A Palazzo Te, la mostra “Arte e Desiderio” curata da Barbara Furlotti, Guido Rebecchini e Linda Wolk-Simon, indaga la relazione tra immagini erotiche del mondo classico e invenzioni figurative prodotte nella prima metà del Cinquecento in Italia. Concentrandosi sulla produzione di Giulio Romano, il percorso espositivo evidenzia la capillare diffusione di un vasto repertorio di immagini erotiche nella cultura artistica cinquecentesca. Il tema della mostra è strettamente connesso al luogo che la ospita: soggetti erotici e storie amorose sono infatti ricorrenti nelle sale di Palazzo Te, capolavoro indiscusso della carriera artistica di Giulio Romano e arricchita ora da una nuova e suggestiva illuminazione della Sala dei Giganti. Suddivisa in più sezioni, il cuore della mostra è senza dubbio rappresentato dal monumentale quadro di Giulio Romano intitolato i “Due Amanti”, generalmente conservato all’Ermitage di San Pietroburgo, probabilmente realizzato poco prima dell’arrivo dell’artista a Mantova- nel 1524 – e condotto nella città dei Gonzaga per il marchese Federico.
L’anno dedicato a Giulio Romano entra così nel vivo: un omaggio al grande pittore che determinò il contesto artistico della seconda metà del 500, lasciando un’eredità preziosa e significativa per la città di Mantova.