Low di Renaud Cojo, ovvero L’uomo che cadde sulla Terra
Giunto sotto i migliori auspici alla sua seconda edizione, Seeyousound International Music Film Festival, primo festival italiano di cinema interamente dedicato alle tematiche musicali, ha deciso di omaggiare l’inattesa ed improvvisa scomparsa del Duca Bianco con la presentazione in anteprima mondiale di Low, opera prima dell’autore e regista teatrale Renaud Cojo.
Frutto di un lavoro teatrale dal titolo Low/Heroes, un Hyper-Cycle Berlinois messo in scena lo scorso anno alla Philharmonie de Paris in occasione della celebre esposizione DAVID BOWIE IS, Low è un’esperienza sensoriale, un’odissea visiva e sonora di un ignoto personaggio tra le macerie e la memoria storica di una Berlino post-apocalittica. Tra distopia e omicidi rituali come forme d’arte.
Siamo nel lontano 1976 e sullo sfondo della corsa agli armamenti, decisiva per l’avvio della Guerra Fredda, David Robert Jones, in arte David Bowie, decide di installarsi nella Berlino Ovest in vista di quel rinnovamento artistico che lo condurrà all’assunzione del celebre alter ego Thin White Duke, il sottile Duca Bianco.
Fortemente influenzato dal krautrock di Kraftwerk e Neu!, l’artista realizzò, in collaborazione con Brian Eno, la nota Trilogia di Berlino. Un’approccio minimalista per brani pop/rock pervasi dallo zeitgeist bellico, stigmatizzato nell’immagine di quel muro simbolo della cortina di ferro, che divideva la Repubblica Democratica dalla Repubblica Federale Tedesca.
Ad accompagnare le immagini, proprio una re-interpretazione della Trilogia (da Low a Heroes fino a Lodger), la Low Symphony, composta nel 1992 dal compositore Philip Glass, qui lungi dal suo classico e peculiare stile minimalista.
«Il mio intento è quello di realizzare un’opera complessa, in cui l’estetica bianco/nero dei film degli anni 20 e gli scenari semi-mitici possano costruire una poesia lirica, surrealista e personale dove fantasia e caos diventano un tutt’uno».