30 gennaio 2016

Hayez: un romantico a Milano

Ilbacio_(Hayez_1859)

Arte Rivista – Milano

È circa dalle calende di novembre che la magia di Francesco Hayez, ospitata nelle sale delle Gallerie d’Italia, è meta di un pubblico sempre più variegato e sempre più romantico. La mostra, curata da Fernando Mazzocca, prende parte all’ambizioso Progetto Cultura della di Intesa San Paolo.

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L’esibizione vanta la collaborazione delle istituzioni più prestigiose quali l’Accademia delle belle arti e la Pinacoteca di Brera e le Gallerie dell’Accademia di Venezia e si offre ai milanesi come la più completa a distanza di quasi un trentennio dall’ultima apparizione a Milano.

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La città celebra uno dei più significativi protagonisti del romanticismo con una mostra-diario, costellata dai capolavori più famosi, dalla Malinconia alla Meditazione fino a tele assopite dal 1800, il tutto scandito da occasionali autoritratti, a diverse età. Hayez vive insieme con noi questo percorso di scene così vivide e reali, mischiandosi ai personaggi della scena, fissandoci direttamente negli occhi, come una androgina Gioconda. All’entrata si offrono delicati esempi di confronto scultoreo ad opera di Canova, suo maestro e Vela, suo seguace.

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PENSIERO MALINCONICO E MEDITAZIONE

Hayez è pittura dal sapore politico e civile diluito nel corpo femminile di una giovane donna dall’incarnato diafano, sapientemente rappresentato in dipinti come ‘Pensiero malinconico’, dove la donna, il cui viso ricorre in numerose tele, fissa attonita un punto nel vuoto, lo sguardo assente, quasi un ‘autunno dei sentimenti’. Secondo alcuni interpreti ci sarebbe un parallelo tra la donna e l’Italia che avrebbe dovuto ‘svegliarsi’ per agire in età risorgimentale. Altro dipinto con tratti analoghi, ma di inconfondibile unicità è la ‘La Meditazione’ del 1851, dove riconosciamo ancora una volta la testa corvina di capelli sparsi e i lineamenti della modella. La donna qui rappresenterebbe l’Italia dolente che strige tra le mani un volume sulla storia d’Italia.

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NATURE MORTE

Elemento preponderante, ma al contempo delicato nella pittura del romantico veneziano sono i fiori, appassiti o ricchi di polpa, raccolti in un vaso. Riempiono spazi secondari, ma arrivano ad essere protagonisti come in ‘Un vaso di fiori sulla finestra di un harem’ del 1881. Affascinanti e gentili come le donne di Hayez le corolle variopinte incantano dalla cornice, anche se appassite. Ma c’è di più: l’accostamento dei due soggetti ovviamente non è casuale, perché attraverso il fiore, Hayez comunica la vanitas e la fugacità della giovinezza, come della vita.

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Come dimenticarsi dell’attrattiva più nota: in una sala laterale, insieme con poche altre tele, ecco la parete dipinta di rosso che accoglie i tre baci più belli. Le tre versioni, per la prima volta insieme, di uno dei quadri più celebri della storia dell’arte. Le differenze limitate quasi solo al colore degli abiti dei protagonisti sono tre momenti d’amore da immortalare.

 

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All’interno è possibile servirsi di un’audioguida su tablet, ricca di contenuti multimediali per confrontare e gustare al meglio tutte le opere.

‘Uno per tutti, tutti per Hayez’ è il nuovo libro per bambini uscito in occasione della mostra dedicato al grande maestro, per avvicinare i più piccoli al magico mondo dell’arte.

Articolo scritto da:
Vanessa Martinoli

Vanessa Martinoli

Con la passione per il colore dal 1994, tra Varese e Milano trova l'habitat ideale dove coltivare la scrittura e la passione per l'arte in ogni sua forma. Laureanda in Lettere moderne non smette di credere in un futuro professionale costellato di vernissage e carta stampata.
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