8 marzo 2017

Le donne di Manet nella Parigi moderna

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Arte Rivista – Milano

Il nuovo titolo sulla facciata di Palazzo Reale creerà presto molte code alle biglietterie e qualche delusione se ci si aspetta una retrospettiva del grande pittore francese, o forse una bella sorpresa. La grande esposizione creata e curata in collaborazione con il Musée d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi, Guy Cogeval, Caroline Mathieu e Isolde Plundermacher si presenta come una panoramica zoomata sulla Parigi di fine Ottocento e il risultato non è niente male, a meno che non ci si aspettasse l’Olympia!

Troviamo, insieme ad alcuni capolavori di Manet, opere dei suoi contemporanei, quali Gauguin, Monet, Renoir, Boldini e tanti altri. Il tema centrale è catturabile dai lettori più attenti che non si fermano alla parola con il font di dimensioni enormi, ovvero la Parigi moderna. La ville lumière è proposta in diverse vesti, dallo scintillio dell’Opéra, alle serate di gala danzanti, alle rive silenziose al chiaro di luna, fino ad arrivare al volto nascosto di Parigi, in contrapposizione all’opulenza della vita borghese.

La mostra apre al pubblico oggi, 8 marzo 2017, offrendo una possibilità di festeggiare un po’ diversa alle donne milanesi; la penultima sala infatti è dedicata alle figure femminili. Manet annulla le barriere codificate tra ritratto, scena di genere e natura morta, indagando il soggetto scelto con estrema libertà e naturalezza nella pennellata, soverchiando ogni canone classico. Rimane celebre nella storia dell’arte per gli scandali dovuti ai corpi femminili così sfacciati e nudi delle donne della Colazione sull’erba e dell’Olympia. Nei due capolavori si coglie la passione dell’artista per un tipo di bellezza istantanea, soggetta all’azione del tempo. Le donne di Manet sono persone moderne, con personalità e coraggio da vendere, guardano lo spettatore dritto negli occhi, senza paura di mostrare la propria interiorità ora fragile, ora malinconica.

 

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Dopo il matrimonio Manet ritrae spesso la moglie, Suzanne, artista e musicista, nell’ambiente domestico borghese in cui l’amata coltiva la sua arte, come nella tela qui esposta, La lettura (1865-73) dove Suzanne è rappresentata con un abito leggero e vaporoso di mussola bianca, seduta su un divano candido, dietro la figura del figlio naturale della donna, intento nella lettura. La passione di Manet per il corpo femminile non si fermò però a Suzanne, anzi spesso si concentrò su molte snelle figure di donne parigine, di cui la moglie sembrava però non preoccuparsi molto. Manet ebbe altre due modelle, che ritrarrà spesso: Victorine Meurent e Berthe Morisot, entrambe pittrici. Victorine si presta con naturalezza a diverse messe in scena ideate dall’artista, ed è anche colei che ispira le fattezze delle due tele più scandalose prima citate. Anche i rapporti con la signorina Morisot sono molto intensi, come testimoniano diversi dipinti, nei quali Manet tenta di cogliere la bellezza malinconica ed il fascino singolare ed astratto di Berthe. In esposizione Berthe Morisot con un mazzo di violette (1872).

 

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Nel complesso un’esposizione vivace e non convenzionale, ricca di spunti urbani da apprezzare in attesa del Fuori Salone milanese, quando anche Milano si fa un po’ ville lumière.

Palazzo Reale, Milano

8 marzo-2 luglio 2017

 

Articolo scritto da:
Vanessa Martinoli

Vanessa Martinoli

Con la passione per il colore dal 1994, tra Varese e Milano trova l'habitat ideale dove coltivare la scrittura e la passione per l'arte in ogni sua forma. Laureanda in Lettere moderne non smette di credere in un futuro professionale costellato di vernissage e carta stampata.
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